Pensione di vecchiaia: vige per il calcolo, la regola pro rata.


Pensione di vecchiaia: vige per il calcolo, la regola pro rata.



La Suprema Corte con la sentenza 12 agosto 2014, N. 17892 ha consolidato il principio per cui in tema di trattamento previdenziale, e' illegittimo il provvedimento di liquidazione della quota retribuiva della pensione avvenuto non sulla base "dei quindici redditi professionali annuali dichiarati dall'iscritto ai fini Irpef per gli ultimi venti anni di contribuzione anteriori a quello di maturazione del diritto a pensione", ma sulla base della "media di tutti i redditi professionali annuali".  In tal senso la Suprema Corte si era già espressa con le seguenti sentenze: Cass. 18.4.11 n. 8847; Cass. ord. 7.3.12 n. 3613; Cass. 29.10.12 n. 18556; Cass. n.l3607/12; Cass. n.l8559/12; Cass. n. 18558/12, Cass. n. 18479/12; Cass. nn. 13607/2012, 13613/2012, 13614/2012 confermando il principio dell'applicazione della regola del "pro rata",  il cui rispetto e' prescritto per le casse privatizzate ex Decreto Legislativo 30 giugno 1994, n. 509, nei provvedimenti di variazione delle aliquote contributive, di riparametrazione dei coefficienti di rendimento o di ogni altro criterio di determinazione del trattamento pensionistico. Tale regola, infatti, mira a salvaguardare le anzianità già maturate rispetto alla introduzione delle modifiche derivanti dai provvedimenti suddetti — ha carattere generale e trova applicazione anche in riferimento alle modifiche in peius dei criteri di calcolo della quota retributiva della pensione e non già unicamente con riguardo alla salvaguardia, ratione temporis, del criterio retributivo rispetto al criterio contributivo introdotto dalla normativa regolamentare delle Casse.


Milano, lì 24 ottobre 2014


Avv. Stefano Salvetti


Avv. Luigi Colantuoni