Videosorveglianza nel condominio: serve l’unanimità

Videosorveglianza nel condominio: serve l’unanimità.

Con il provvedimento oggetto del presente approfondimento, il Tribunale Civile di Varese veniva chiamato a pronunciarsi in merito all’installazione di una telecamera, ad opera di un condomino che aveva subìto numerosi furti ed effrazioni.

L’impianto di videosorveglianza – precisavano le parti in causa – era idoneo a riprendere solamente gli spazi condominiali comuni, con esclusione, quindi, dei luoghi di proprietà esclusiva degli altri condomini.

Tuttavia, nonostante l’installazione operata perseguisse il fine di tutela dell’integrità delle persone e delle cose, nel caso di specie, il Giudice non riconosceva al condomino il potere di assumere, per sua decisione, una tale iniziativa.

Nemmeno l’assemblea avrebbe avuto la potestà normativa per farlo, salvo il caso in cui la decisione fosse deliberataall’unanimità dai condomini. Solo in tal caso – precisava l’organo giudicante –  si sarebbe perfezionato un accordo idoneo a disporre legittimamente dei diritti coinvolti.

Il condominio, infatti, è un luogo di incontri e di vita, in cui i condomini non possono sopportare ingerenze nella propria riservatezza (privacy).

Per questi motivi, il Tribunale ordinava l’immediata rimozione dell’impianto di videosorveglianza, a spese del condomino che lo ha installato e sotto la sua esclusiva responsabilità.

(Trib. Varese, sez. I civile, 16-06-2011, n. 1273)

 

Avv. Stefano Salvetti

Dott. Luigi Colantuoni